Pro e contro del display di iPhone X: un OLED con matrice PenTile

    Il display dell’ultimo nato di Cupertino, iPhone X, è un OLED con matrice di tipo PenTile. Ma cosa significa? E che differenze ci sono dai precedenti schermi? Nell’immagine che segue potete osservare i due layout utilizzati solitamente negli schermi OLED (a sinistra) e LCD (a destra).

    Gli schermi LCD utilizzano una matrice RGB lineare, mentre quelli OLED una matrice PenTile a diamante. La differenza principale risiede nel tipo di alimentazione che ognuno di essi richiede: mentre gli schermi LCD hanno bisogno di una fonte di illuminazione esterna ad essi, quelli OLED “vivono di vita propria”!



    Pro e contro del display di iPhone X: un OLED con matrice PenTile

    Ogni pixel è composto di materiale organico, capace di illuminarsi autonomamente se attraversato da elettricità, determinando un minor consumo energetico. Per riprodurre il nero, i pixel si spengono completamente, cosa che non accade negli LCD, dove si può notare un nero molto meno intenso.

    Questa tecnologia si sta evolvendo ad una velocità incredibile: è proprio grazie ad essa che sono stati costruiti i primi display arrotolabili, grazie allo spessore ridottissimo che occupano, al contrario degli schermi LCD che necessitano di un pannello posto dietro ad essi o comunque con fonti di illuminazione poste intorno ad esso.

    Sembra tutto fantastico… Ma allora perchè questa tecnologia non viene utilizzata più su larga scala? Consumi ridotti, schermi più sottili, nero assoluto… Il problema principale è il prezzo! Ebbene sì, se da un lato questa tecnologia ha una moltitudine di pro, ha anche alcuni contro, primo tra tutti il costo molto più elevato dei più economici pannelli LCD. E se non vi basta questo, abbiamo un altro problema abbastanza importante: il Burn-in.

    Per chi non lo sapesse, il Burn-In è quello che accadeva sulle vecchie TV al plasma: vi è mai capitato dopo qualche mese (in certi casi bastavano settimane) di vedere i loghi dei canali TV impressi sullo schermo? Ecco, quello è il Burn-In, tradotto letteralmente “bruciato dentro”.



    Per fortuna, da molti anni i produttori hanno adottato un sistema semplice quanto efficace per prevenire questo problema: spostare periodicamente l’immagine di qualche pixel, in modo che in caso di un’immagine statica sullo schermo, essa viene spostata ogni tot minuti, in modo da evitare che rimanga impressa su di esso. Ma nonostante questi accorgimenti, su molti smartphone recenti persiste questo problema.


    Samsung ci è passata con il suo Galaxy S8, aggiornandolo dopo poco, per evitare che i tasti virtuali a schermo rimanessero impressi. Apple ci sta passando ora: dopo pochi giorni molti utenti stanno già lamentando problemi di immagini bruciate sullo schermo. Ma si suppone stia cercando un rimedio software, per evitare di creare ulteriore scompiglio tra i primi possessori del dispositivo.


    Speriamo che questo piccolo riassunto sia stato di vostro gradimento, se avete qualche dubbio non esitate a chiedere!



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